BNL Focus – Italia: una dipendenza dall’estero sulla quale ragionare

May 12, 2020

È online l’ultimo numero di BNL Focus il settimanale del Servizio Studi BNL Gruppo BNP Paribas, diretto da Giovanni Ajassa, che fa il punto sulla congiuntura economica in Italia e all’estero.
 BNL Focus approfondisce i grandi temi dell’economia italiana: le imprese, il “Made in Italy”, la competitività del paese, le famiglie, i consumi, il mercato immobiliare, le banche e il risparmio. Il Focus del Servizio Studi BNL è la finestra aperta sull’Italia e sul mondo dal network globale della ricerca economica del Gruppo BNP Paribas.

 

BNL Focus  – 11 maggio 2020

Italia: una dipendenza dall’estero sulla quale ragionare
La storia degli ultimi venticinque anni descrive per l’Italia uno scenario in cui la caduta della produzione si è affiancata ad un aumento delle importazioni, mostrando una crescente dipendenza dall’estero per il soddisfacimento del fabbisogno interno. Dipendenza che interessa i consumi, gli investimenti, l’intero processo produttivo. Le importazioni di beni sono, ad esempio, arrivate ad assorbire quasi il 25% dei consumi, mentre quelle di prodotti intermedi, beni utilizzati all’interno del processo produttivo, coprono il 50% del valore aggiunto manifatturiero.

Di particolare interesse quanto accaduto nel farmaceutico, l’unico comparto del manifatturiero insieme all’alimentare ad aver registrato nel 2019 livelli produttivi superiori a quelli del 1995. Gli acquisti dall’estero di medicinali e prodotti farmaceutici sono arrivati ad assorbire oltre il 65% dei consumi interni, più del doppio dell’inizio degli anni Duemila.

Oltre al manifatturiero, la dipendenza dall’estero interessa anche alcuni comparti dei servizi, come quello dei trasporti. Il valore degli acquisti da parte di soggetti residenti in Italia di servizi di trasporto di merci da vettori stranieri si è stabilizzato intorno ai 13 miliardi di euro, con un disavanzo superiore ai 5 miliardi rispetto a quanto i vettori nazionali riescono ad incassare dall’estero. I vettori nazionali sono in grado di assorbire solo il 20% dei trasporti su strada relativi a importazioni o esportazioni di merci dell’Italia.

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