
Un Mese di Borsa: online il numero di marzo
Un Mese di Borsa è il magazine di BNP Paribas – BNL che contiene approfondimenti sui mercati, accurate analisi dei sottostanti, interviste esclusive ad economisti.
Vuoi ricevere Un Mese di Borsa nella tua casella email? Clicca sull’immagine di copertina per iscriverti, è gratis!
Un Mese di Borsa marzo 2017
L’oro si fa largo tra voglia di diversificare e rischi all’orizzonte
Nonostante i ripetuti record toccati a febbraio da Wall Street, sui mercati si palesa una buona dose di cautela circa le prospettive di breve-medio termine. Fattori di incertezza che arrivano da entrambe le sponde dell’Atlantico. In Europa l’apprensione maggiore è legata ai prossimi sviluppi politici.
Il 2017 si caratterizza, infatti, per le importanti scadenze elettorali a partire da quella di primavera in Francia. In autunno, invece, sarà il turno delle elezioni tedesche con Angela Merkel in corsa per il quarto mandato consecutivo. Volgendo lo sguardo oltreoceano, all’inizio del 2017 la nuova amministrazione Trump ha iniziato ad assumere contorni più netti con l’affondo sugli immigrati e le tendenze protezionistiche che rappresentano elementi di incertezza sui riflessi che si avranno sull’economia Usa.
Quest’insieme di fattori, abbinato al ritracciamento del dollaro Usa a inizio anno, ha incoraggiato l’appetito verso asset considerati rifugio, a partire dall’oro. Nel solo mese di gennaio il rally del metallo giallo è stato del 5,1 per cento ed è proseguito anche in corrispondenza con i nuovi massimi toccati a febbraio da Wall Street senza pagare le parole di Janet Yellen, numero uno della Federal Reserve, che ha fatto capire che una nuova stretta sul costo del denaro potrebbe arrivare in tempi decisamente brevi. L’oro, che già lo scorso anno aveva raccolto consensi chiudendo il 2016 con un aumento dell’8%, si è così portato sui massimi da novembre avvicinando quota 1.250 dollari l’oncia con la domanda di investimenti occidentale che sta rappresentando il principale volano dei prezzi per il metallo giallo.
Snapchat, il fantasma arriva a Wall Street
Il fantasma di Snapchat si materializza a Wall Street. Snap, la casa madre della popolare App di messaggistica istantanea il cui logo è un fantasma, debutta sul listino americano. La sua quotazione si prefigge come uno dei maggiori ingressi sulla Borsa di New York dopo quello del colosso cinese dell’e-commerce Alibaba nel settembre 2014. Inoltre, potrebbe dare il via a una serie di Ipo (Offerta pubblica iniziale) molto attese oltreoceano, tra cui Uber, il cui valore stimato è di ben 50 miliardi di dollari.
Le azioni del gruppo californiano debuttano al Nyse con il simbolo SNAP e un prezzo compreso tra i 14 e i 16 dollari. La valutazione massima si attesterebbe così a 22,2 miliardi di dollari. Il controllo dell’azienda è destinato comunque a rimanere nelle mani dei due fondatori, Evan Spiegel e Bobby Murphy. Le azioni in vendita non saranno, infatti, dotate di alcun diritto di voto.
All’ingresso in Borsa, Snap si presenta con una crescita esplosiva del fatturato: nel 2016 è salito di quasi otto volte raggiungendo i 404 milioni di dollari, grazie alla pubblicità, sua fonte quasi esclusiva di ricavi. Per quanto riguarda gli utili, invece, la strada è ancora lunga, visto che Snap ha chiuso il 2016 con una perdita netta di 515 milioni di dollari, in aumento rispetto al rosso del 2015. Il gruppo però rimane fiducioso e prevede per il 2017 entrate fino a 1 miliardo di dollari.
BNL e BNP Paribas top employers 2017 in Italia ed Europa
BNL e il Gruppo BNP Paribas hanno ottenuto, rispettivamente, la certificazione “TOP EMPLOYERS 2017 ITALIA” e “TOP EMPLOYERS 2017 EUROPE”, assegnati alle migliori aziende per l’attenzione e l’impegno in ambito Risorse Umane.
Ogni anno il Top Employer Institute premia le imprese con i più elevati standard qualitativi HR e per le best practice sviluppate e adottate. Lo studio condotto su un campione di oltre 1.000 aziende a livello mondiale, appartenenti a tutti i settori di attività, ha portato Il Gruppo BNP Paribas – grazie alle certificazioni ottenute da Italia, Francia, Spagna, Belgio, Lussemburgo, Polonia e Turchia – a risultare per la quarta volta, tra le imprese a livello europeo con la più alta qualità nelle strategie di gestione delle risorse umane, confermandosi tra le aziende leader nel settore HR.