È online l’ultimo numero di BNL Focus il settimanale del Servizio Studi BNL Gruppo BNP Paribas, diretto da Giovanni Ajassa, che fa il punto sulla congiuntura economica in Italia e all’estero.
 BNL Focus approfondisce i grandi temi dell’economia italiana: le imprese, il “Made in Italy”, la competitività del paese, le famiglie, i consumi, il mercato immobiliare, le banche e il risparmio. Il Focus del Servizio Studi BNL è la finestra aperta sull’Italia e sul mondo dal network globale della ricerca economica del Gruppo BNP Paribas.

 

BNL Focus – 31 marzo 2021

Italia 2020: una crisi diversa dalle precedenti
Nel 2020, l’Italia ha vissuto una crisi diversa dalle precedenti, sia per l’ampiezza che per le sue determinanti. Il Pil è crollato del 9%, con quasi 2,5 milioni di unità di lavoro perse. Il brusco calo dei consumi ha penalizzato il settore dei servizi, mentre il manifatturiero ha mostrato una migliore capacità di recupero, beneficiando della ripresa della domanda estera. Nonostante il carattere globale della crisi 2020, l’Italia ha sofferto più di altri, con il Pil tornato indietro nel tempo più di quanto accaduto negli altri principali paesi europei. Tra le diverse criticità che da tempo ne penalizzano lo sviluppo, i caratteri della crisi portano l’attenzione sulla composizione settoriale dell’economia italiana. I servizi sono arrivati ad assorbire il 75% del valore aggiunto totale, mentre la quota del manifatturiero è scesa sotto il 17%, con risvolti importanti, dati i diversi livelli di produttività.

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BNL Focus – 15 febbraio 2021

I risparmi delle imprese alla prova del Covid
Da circa un decennio le società non finanziarie dell’area euro si trovano nella condizione di “net lenders” ossia registrano un saldo positivo tra entrate e uscite. Il fenomeno è nuovo per il comparto che in precedenza registrava una posizione debitoria verso gli altri settori istituzionali. Nel 2020, nell’area euro, i soli depositi delle imprese presso il sistema bancario sono aumentati di oltre 500 miliardi, arrivando a superare i €3,1 trilioni. Tutte le principali economie dell’area hanno condiviso un’accumulazione di risorse liquide di eccezionale rilievo: 43 mld in Spagna, 86 mld in Germania, 88 mld in Italia e 187 mld in Francia, importi ovunque più che triplicati rispetto all’anno precedente.
Le disponibilità delle imprese si sono giovate delle misure per agevolare il credito adottate per contrastare gli effetti della pandemia. Nel 2020 le erogazioni di nuovi prestiti hanno ampiamente superato quelle dell’anno precedente: 39 mld in Spagna, 46 mld in Italia, 62 mld in Germania, 136 mld in Francia
Nei prossimi mesi andrà monitorato l’utilizzo di quest’ampia scorta di liquidità. Uno studio della Banca dei Regolamenti Internazionali evidenzia il rischio di un suo rapido esaurimento per effetto dell’onere prodotto dal servizio del debito e dei costi operativi non comprimibili.

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BNL Focus – 01 febbraio 2021

Editoriale – Più salute, più sostenibilità
Pandemia, economia e politica. L’ingresso pieno nel nuovo anno ripropone a famiglie e imprese parte degli ingredienti che hanno determinato la miscela dello scenario 2020. Con un grande elemento di speranza, determinato dall’avvio delle campagne vaccinali in molte parti del Mondo. E con numerosi elementi di incertezza, a partire dalla gestione delle nuove ondate di infezioni generate dalle varianti del virus che pesano soprattutto sulla congiuntura economica europea.

Imprese italiane con più debiti per contrastare il virus
Le imprese italiane hanno affrontato le difficoltà della crisi aumentando il ricorso al debito. Le banche sono tornate al centro del processo di finanziamento aziendale, mentre il capitale ha subito sia gli effetti dei disinvestimenti che le conseguenze dello sfavorevole andamento dei mercati. Il leverage delle società non finanziarie è cresciuto, superando il 42% e raggiungendo il valore più alto degli ultimi sei anni.
Quanto accaduto trova una parte significativa della spiegazione negli interventi pubblici di sostegno alla liquidità approvati per contrastare la crisi.

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BNL Focus – 04 settembre 2020

 

Editoriale – Back to school
La breve estate dell’anno della pandemia si chiude lasciando aperti due grandi fronti: la lotta più che mai insidiosa al virus, troppo presto e incautamente dato per vinto; e la capacità di cambiamento di un sistema non da oggi alle prese con ritardi e problemi strutturali. Così in Italia, verosimilmente più che altrove. Con un passaggio decisivo da gestire: il ritorno a scuola.

Il virus cambia il peso dei giganti
In termini di ripercussioni economiche, la pandemia da Sars Cov 2 è destinata a detenere un primato negativo che non ha eguali nella storia. Secondo alcune stime nel 2020 il Pil mondiale si ridurrebbe di circa 4,4 trilioni di dollari rispetto al 2019, più o meno come se si cancellassero dal calcolo del Pil del pianeta più del PIL della Germania. I costi potrebbero aggravarsi nel caso di una generalizzata seconda ondata di contagi le cui avvisaglie si mostrano in alcuni paesi, anche europei.

La recessione determinerà un’ulteriore riduzione del peso degli Stati Uniti sul prodotto mondiale, portandolo molto probabilmente sotto la soglia del 23%. Al contrario, la Cina a fine 2020 arriverebbe a sfiorare il 17%. Negli Stati Uniti nel II trimestre dell’anno in corso il Pil annualizzato è sceso del 31,7% t/t, un calo ben peggiore dei precedenti minimi registrati nel secondo dopoguerra. In Cina al contrario l’anticipo della ripresa delle attività rispetto al resto del mondo ha permesso un forte rimbalzo del Pil che nel II trimestre dell’anno ha registrato un rimbalzo del 3,2% a/a e dell’11,5% t/t, recuperando in parte le perdite dei mesi precedenti.

BNL Focus 04 settembre 2020 – Il virus cambia il peso dei giganti

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BNL Focus – 15 giugno 2020

Turismo ed emergenza sanitaria, tra resilienza e ripresa
Nell’ultimo decennio il turismo ha registrato un’espansione sia in termini di crescita che di occupazione. Nel 2019 il giro di affari, direttamente e indirettamente imputabile al settore, è stato pari a 8.900 miliardi di dollari in valori correnti, il 10,3% del Pil globale mentre nel mercato del lavoro l’industria turistica conta 330 milioni di occupati, un decimo dei posti di lavoro nel mondo.

A seguito della diffusione dell’epidemia da Covid-19 per la prima volta nella storia tutti i paesi hanno adottato delle restrizioni sui viaggi, limitando del tutto o in parte l’accesso ai visitatori stranieri. La conseguente contrazione della spesa turistica mondiale non ha precedenti: se la graduale riapertura delle frontiere a livello globale dovesse avvenire entro i primi di luglio si stima una perdita di circa 910 miliardi di dollari (-62%) nel 2020.

Nonostante un calo annuo del 12%, nel 2019 in Italia il turismo domestico è la componente prevalente: il 76,2% dei viaggi dei residenti ha come destinazione una località italiana. Il minor flusso dei turisti stranieri registrato nei mesi passati e l’incertezza della domanda estera per la stagione estiva potrebbe essere in parte compensato da una crescita della componente domestica, alimentata dagli italiani che nel 2019 hanno viaggiato

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BNL Focus  – 19 maggio 2020

BNL Focus – Banche e Covid-19: misure, effetti e prospettive per il credito
In Italia nei primi mesi del 2020 gli effetti della pandemia di Covid-19 si sono riflessi sull’attività produttiva, esponendo anche il settore bancario ai rischi derivanti dal deterioramento dell’attività economica. Per fronteggiare l’impatto economico del Covid-19 le autorità nazionali ed internazionali hanno fatto ricorso ad un mix coordinato di politica monetaria e politica fiscale.

I provvedimenti di politica fiscale hanno introdotto per le PMI una moratoria e la garanzia pubblica sui finanziamenti tramite il Fondo centrale di garanzia, mentre per le grandi imprese la garanzia è offerta dalla SACE. Il credito alle famiglie è stato sostenuto con la sospensione dei mutui prima casa per alcune categorie di lavoratori.

I primi effetti dei provvedimenti sono già visibili. I dati evidenziano oltre 2,2 milioni di domande o comunicazioni di moratoria su prestiti per un ammontare pari a €233 mld. Le domande delle famiglie (oltre 1,1 milioni) riguardano prestiti per €72 mld. Circa 69mila hanno riguardato la sospensione delle rate del mutuo sulla prima casa, per un importo medio di circa 89mila euro.

La crisi conseguente alla pandemia potrebbe produrre un forte indebolimento della redditività delle banche italiane. L’esperienza nell’utilizzo dei canali digitali maturata durante il lockdown dagli operatori e dalla clientela potrebbe accelerare quella revisione del modello di servizio più volte auspicata dalle banche.

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BNL Focus  – 11 maggio 2020

Italia: una dipendenza dall’estero sulla quale ragionare
La storia degli ultimi venticinque anni descrive per l’Italia uno scenario in cui la caduta della produzione si è affiancata ad un aumento delle importazioni, mostrando una crescente dipendenza dall’estero per il soddisfacimento del fabbisogno interno. Dipendenza che interessa i consumi, gli investimenti, l’intero processo produttivo. Le importazioni di beni sono, ad esempio, arrivate ad assorbire quasi il 25% dei consumi, mentre quelle di prodotti intermedi, beni utilizzati all’interno del processo produttivo, coprono il 50% del valore aggiunto manifatturiero.

Di particolare interesse quanto accaduto nel farmaceutico, l’unico comparto del manifatturiero insieme all’alimentare ad aver registrato nel 2019 livelli produttivi superiori a quelli del 1995. Gli acquisti dall’estero di medicinali e prodotti farmaceutici sono arrivati ad assorbire oltre il 65% dei consumi interni, più del doppio dell’inizio degli anni Duemila.

Oltre al manifatturiero, la dipendenza dall’estero interessa anche alcuni comparti dei servizi, come quello dei trasporti. Il valore degli acquisti da parte di soggetti residenti in Italia di servizi di trasporto di merci da vettori stranieri si è stabilizzato intorno ai 13 miliardi di euro, con un disavanzo superiore ai 5 miliardi rispetto a quanto i vettori nazionali riescono ad incassare dall’estero. I vettori nazionali sono in grado di assorbire solo il 20% dei trasporti su strada relativi a importazioni o esportazioni di merci dell’Italia.

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BNL Focus – 27 aprile 2020

Editoriale – Tra fase 1 e fase 2 

Si dibatte molto sulla “fase 2” in maniera alquanto distinta dagli sviluppi della “fase 1”. Eppure, anche solo incrociando le previsioni di decrescita formulate dal Fondo Monetario Internazionale con le evidenze dell’andamento dell’epidemia, si potrebbe capire come i due elementi vadano a congiungersi. Basterebbe guardare al modello di successo della Corea: un’economia per la quale il FMI prevede quest’anno una riduzione del PIL di appena l’uno per cento e dove il tasso di mortalità della pandemia si ferma a quattro deceduti per milione di abitanti contro valori compresi tra 300 e 400 unità registrati fino ad ora in Italia e in Spagna. La lezione coreana è che la pandemia si può contenere in attesa del vaccino a patto di utilizzare un arsenale che vada oltre la quarantena inventata dai veneziani già qualche secolo fa.

Il 2019 e il “Grande Lockdown” in Italia

L’epidemia di Covid-19 costerà 9mila miliardi di dollari a livello mondiale: una contrazione del -3% del Pil nel 2020. Il tasso di crescita annuo delle economie avanzate sarà in media del -6% e l’Italia subirà l’arresto più grave -9,1% nel 2020. Il Fondo monetario internazionale la definisce la “Crisi del Grande Lockdown”, una recessione senza precedenti per le sue cause e il suo impatto, più profonda della Crisi finanziaria del 2008.
In Italia l’effetto diretto del lockdown sui consumi di beni e servizi finali delle famiglie, riconducibili all’interruzione delle attività di produzione, sarebbe del -10% su base annua, se le misure restrittive previste nei decreti governativi del 9, del 22 e del 25 marzo si estendessero fino a fine giugno. Il valore aggiunto si ridurrebbe del 4,5%, circa 69.700 miliardi, se fosse calcolato sui numeri realizzati nel 2019.
Nel mercato del lavoro, gli occupati nei settori abilitati al proseguimento delle attività sono 15,4 milioni (66%) sull’intero territorio nazionale. Il Mezzogiorno registra la percentuale più elevata con il 70,6% (4,4 milioni) di occupati nei settori attivi, seguito dal Centro (68%) e dal Nord (63%).

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BNL Focus  – 14 aprile 2020

Consumi delle famiglie: quali sviluppi?
Già prima dell’emergenza sanitaria ed economica la spesa delle famiglie non era riuscita a fare da volano ad una crescita vivace in nessuna delle maggiori economie dell’eurozona. Nell’area euro, l’incremento dei consumi privati tra il III trimestre 2013 (inizio della ripresa) e la fine dello scorso anno è stato dell’1,7% con la Germania in linea con l’andamento medio (+1,7%), mentre al di sotto si sono collocate la Francia (1,4%) e l’Italia (0,6%) con l’unica eccezione della Spagna che ha riportato una crescita media del 2,3%.

Le attese di un aumento del tasso di disoccupazione e di una riduzione dei redditi conseguenti il protrarsi della chiusura di molte attività produttive non potrà non pesare sulla dinamica della spesa dei nuclei familiari rendendone quanto mai incerta l’evoluzione. Preoccupa la situazione di precarietà di quei nuclei familiari che sperimentano anche una “povertà di ricchezza” ovvero scarse (o nulle) risorse finanziarie su cui fare affidamento in caso di riduzione/mancanza di reddito.

Alcune evidenze nelle zone italiane maggiormente interessate dall’epidemia, già registrano mutamenti nel comportamento dei consumatori in risposta a una situazione inattesa ed eccezionale. Difficile stabilire se e quanto di queste modifiche deve ritenersi strutturale e quanto viceversa possibilmente riassorbito nel tempo.

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Un Mese di Borsa è il magazine di BNP Paribas – BNL che contiene approfondimenti sui mercati, accurate analisi dei sottostanti, interviste esclusive a economisti.

 

Un Mese di Borsa febbraio 2020

 

Green deal da mille miliardi per un’Europa verde

È stato svelato il nuovo piano di investimenti per un’Europa sostenibile. L’obiettivo è quello di raggiungere l’impatto climatico zero al 2050. A illustrare i dettagli il presidente della Commissione Ue von der Leyen

Mille miliardi di euro di investimenti nel prossimo decennio per finanziare la transizione verde. Si tratta del maxi-piano, conosciuto come “Green Deal europeo”, ossia “il piano di investimenti per un’Europa sostenibile”, presentato dal presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. Si sente sempre più parlare di cambiamento climatico e dei rischi che ne derivano. Una tematica che l’Unione europea ha abbracciato, impegnandosi a diventare il primo blocco di Paesi al mondo a impatto climatico zero entro il 2050. Un obiettivo ambizioso, non privo di difficoltà, che richiede ingenti investimenti pubblici e privati. In particolare, il piano farà leva sugli strumenti finanziari dell’UE, soprattutto InvestEU, per impegnare investimenti pubblici e fondi privati. Sebbene tutti gli Stati membri, le regioni e i settori dovranno contribuire alla transizione, la portata della sfida non sarà la stessa per tutti: alcune regioni, che attualmente dipendono soprattutto da combustibili fossili, subiranno una profonda trasformazione socioeconomica. Ragione per cui la Commissione ha proposto un pacchetto di sostegno (meccanismo per una transizione giusta per la riconversione) di circa 100 miliardi per il periodo 2021-2027.

Innanzitutto, la scommessa di von der Leyen e della sua squadra è di mobilitare almeno 1.000 miliardi di euro di investimenti sostenibili. Il bilancio dell’Ue destinerà all’azione per il clima e l’ambiente una quota di spesa pubblica senza precedenti, attirando i fondi privati, e in questo contesto la Banca europea per gli investimenti svolgerà un ruolo primario. Inoltre, l’intento è quello di prevedere incentivi per sbloccare e riorientare gli investimenti pubblici e privati. L’Ue fornirà strumenti utili agli investitori, facendo della finanza sostenibile un pilastro del sistema finanziario. Agevolerà anche gli investimenti sostenibili delle autorità pubbliche incoraggiando pratiche di bilancio e appalti verdi, con soluzioni per semplificare le procedure di approvazione degli aiuti di Stato nelle regioni interessate dalla transizione giusta. Infine, fornirà sostegno alle autorità pubbliche e ai promotori in fase di pianificazione, elaborazione e attuazione di progetti sostenibili.

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